Progetto Tabita

Fai quello che puoi con quello che hai, nel posto in cui sei

A Ioppe c'era una discepola, di nome Tabita, che, tradotto, vuol dire Gazzella: ella faceva molte opere buone ed elemosine. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. E, dopo averla lavata, la deposero in una stanza di sopra. Poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio andasse da loro. Pietro allora si alzò e partì con loro. Appena arrivato, lo condussero nella stanza di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentre era con loro. Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio, e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: «Tabita, àlzati». Ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. Egli le diede la mano e la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita”. Atti 9:36-43

Dalla breve descrizione della vita di Tabita scritta nella Bibbia si evince una vita vissuta con passione al servizio di Gesù. Tabita “faceva molte opere buone ed elemosine” per la cura del prossimo, infatti ogni giorno mostrava amore pratico e costante nel cucire le tuniche e vestiti per le vedove indigenti; esercitava il suo dono con passione nel servizio per Gesù scaturendo una grande testimonianza a tal punto che molti credettero nel Signore.

Il “Progetto Tabita” è consequenziale alla vita di Tabita in quanto offre la possibilità alle donne ruandesi di frequentare un corso di cucito della durata di 5 mesi per esplicare l’attività professionale nel sostentamento della propria famiglia. A fine corso le corsiste riceveranno un attestato e in regalo la macchina da cucire con il kit completo necessario per aprire un’attività commerciale affinché esercitino tale professione in autonomia per ottemperare ai bisogni della famiglia e della società.

Il Signore ci dia saggezza nel creare Progetti che assegnino dei lavori dignitosi ai nostri fratelli in fede per ottenere il massimo rendimento dalle risorse del paese affinché, in questo caso, le donne acquistino autostima e siano dignitose nel loro operato.

Le donne del “Progetto Tabita” in questo periodo così delicato e pericoloso mostrano forza e coraggio nell’affrontare questa emergenza di Covid-19 nei riguardi delle proprie famiglie e della popolazione ruandese. Dedicano le ore del corso per l’emergenza coronavirus avendo da Salvati per Servire la stoffa necessaria per la produzione di mascherine. La loro priorità è confezionare mascherine per la protezione individuale e collettiva al fine di prevenire il contagio e distribuirle gratuitamente alla popolazione ruandese.

Grazie al tuo aiuto è possibile continuare quest’opera in Ruanda affinché si aiutino altre donne e le rispettive famiglie.